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    Pensione a 66 anni e 7 mesi?

    Dal prossimo 1° gennaio tutti i lavoratori, maschi e femmine, dipendenti e autonomi, pubblici e privati potranno andare in pensione alla stessa età: 66 anni e 7 mesi. Il requisito resterà in vigore per un anno, il 2018, e dal 1° gennaio 2019 la pensione si otterrà a 66 anni e 11 mesi.

     

    Tre solo le strade per pensionarsi:

    1) pensione di vecchiaia;

    2) pensione di vecchiaia anticipata e

    3) pensione anticipata (ex anzianità).

    Le variabili che condizionano l’accesso alla pensione sono due: l’età anagrafica e i contributi accreditati (che traducono il periodo di tempo di lavoro svolto).

     

    In un primo momento l’età anagrafica era fissata per legge e immodificabile se non per legge stessa.

    Oggi, invece, vige un particolare criterio (disciplinato dalla legge) che vincola gli aumenti del requisito d’età per l’accesso a tutte le pensioni alla variazione della "speranza di vita"; se la vita si allunga automaticamente viene elevato anche il requisito anagrafico, cioè l’età per la pensione.

     

    L’età: Dal 1° gennaio 2016, è stato di quattro mesi che si sono aggiunti ai tre mesi scattati dal 1° gennaio 2013. Ricapitolando che cosa è successo?

    I lavoratori "uomini" nel 2015 potevano ottenere la pensione di vecchiaia all’età di 66 anni e 3 mesi; dal 1° gennaio 2016 occorre avere 66 anni e 7 mesi (4 mesi in più).

    Le cose sono andate peggio alle "donne": le dipendenti del settore privato, nel 2015, andavano in pensione di vecchiaia all’età di 63 anni e 9 mesi; dal 1° gennaio 2016 ci vanno a 65 anni e 7 mesi (22 mesi in più, tenendo conto non solo dei 4 mesi in più per effetto della speranza di vita, ma anche dell’incremento programmato dalla riforma Fornero); le autonome (commercianti, artigiane, parasubordinate) nel 2015 andavano in pensione di vecchiaia a 64 anni e 9 mesi; dal 1° gennaio 2016 ci vanno a 66 anni e 1 mese (16 mesi in più).

     

    Previsioni per il futuro: In mancanza di interventi, le previsioni dicono che ci saranno altri aumenti della speranza di vita e, precisamente, altri 4 mesi per il biennio 2019/2020 e altri 3 mesi per il biennio 2021/2022 (fermando qua il periodo di osservazione).

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